Nopalxochia ackermannii
Nopalxochia ackermannii (conosciuta anche come Epiphyllum ackermannii o Cactus Orchidea di Ackermann) è una specie di cactus epifita originaria delle foreste tropicali dell'America Centrale. Queste piante sono molto apprezzate per i loro grandi fiori dai colori vivaci, che sbocciano di notte e sono famosi per la loro straordinaria bellezza. Il genere Epiphyllum appartiene alla famiglia delle Cactaceae e comprende una varietà di cactus epifiti, caratterizzati dalle loro abitudini di crescita e dalle uniche caratteristiche fiorali.
Storicamente, Epiphyllum ackermannii e altri cactus epifiti hanno avuto un ruolo significativo nell'orticultura e nel commercio di piante ornamentali. Sono stati coltivati e ibridati ampiamente per produrre un'ampia gamma di colori e forme floreali, soddisfacendo gli appassionati e i collezionisti di piante in tutto il mondo.
L'origine degli ibridi colorati che chiamiamo epicacti, derivati da sei ibridi bigenerici principali agli inizi del diciannovesimo secolo, è stata descritta in dettaglio nel 1962. Tuttavia, molte genealogie riportate sono contrastanti o congetturali, offrendo un buon campo per lavori sperimentali nel rifare gli incroci ancestrali. Di gran lunga l’epicacto più comune nelle collezioni europee è quello comunemente chiamato Epiphyllum ackermannii. È vigoroso, resistente, fiorifero e quasi indistruttibile, il che spiega perché è sopravvissuto alle mode e ad altri rischi nel lungo processo di domesticazione. La riscoperta del vero ackermannii selvatico, ora classificato come specie di Nopalxochia, ha rivelato che il nostro veterano resistente non è affatto lo stesso taxon.
Nopalxochia ackermannii manca di quelle qualità di robustezza e resistenza che fanno di una pianta un successo in giardino. Per evitare cambiamenti di nome indesiderati, sembra ammissibile mantenere il nome 'Ackermannii' come nome di cultivar per il vecchio preferito ormai consolidato, che è stato classificato provvisoriamente come un notomorfo di x Heliochia vandesii – cioè un discendente da Heliocereus speciosus x Nopalxochia phyllanthoides.
L'armatura varia da quasi priva a rigidamente ispida, anche se mai così fortemente armata come in Heliocereus speciosus. I fiori sono molto uniformi: tutti di colore rosso-arancio, senza la sfumatura blu-acciaio di H. speciosus, anche se si sa che questa riappare nelle generazioni successive. Come molti cactus per principianti, questi mantengono una certa fertilità e producono un pò di polline funzionale e qualche frutto occasionale.
La somiglianza generale di questi semenzali con 'Ackermanni', 'Ignescens, Lateritius' e affini è prova sufficiente, a mio avviso, dell'ascendenza di questi, anche se non si possono escludere successivi incroci di ritorno con uno o l'altro genitore. Per quanto riguarda 'Ackermannii' stesso, la storia sembra articolarsi così. Il primo x Heliochia, le fondamenta degli epicacti moderni, è nato almeno dal 1824, circa 15 anni prima dell’introduzione di Epiphyllum crenatum. Nopalxochia ackermannii è arrivato nel 1829. Durante la seconda metà del diciannovesimo secolo, quando i cactus cedettero il passo a felci, palme, orchidee e altri favoriti alla moda, sopravvissero solo i più robusti – tra cui Ackermannii – mentre il Nopalxochia ackermannii simile nell’aspetto ma fragile scomparve presto dalla scena, ma non prima che la sua etichetta venisse scambiata con quella dell’usurpatore. Lo spostamento di una specie delicata da parte di un ibrido robusto è un fenomeno comune nell’orticultura, tanto quanto la trasposizione delle etichette.